Negli ultimi mesi si è parlato molto del “Bonus Mobilità 2020” ma pochi sembrano in realtà aver compreso le caratteristiche di questa misura sul piano regolativo e dei beneficiari. In cosa consiste concretamente questo bonus?
Nel Decreto Rilancio (Decreto-legge del 19 maggio n. 34) il Governo inserisce al suo interno una serie di misure per “incentivare la mobilità sostenibile” con l’acquisto di bici e mezzi della micromobilità elettrica a partire dal 4 maggio 2020 (e fino al 31 dicembre 2020).
Il Decreto prevede che per l’anno 2020 la mobilità sostenibile sia incentivata con uno stanziamento di 120 milioni di euro, consentendo ai cittadini interessati di procedere all’acquisto di un nuovo mezzo utilizzando queste agevolazioni.
Questo bonus è per tutti? Purtroppo no, poiché coloro che possono usufruirne devono rientrare all’interno di alcune categorie. Costituiscono requisiti idonei per il godimento del bonus l’essere maggiorenni, avere la propria residenza (e non il domicilio) nei capoluoghi di Regione (compresi anche quelli al di sotto dei 50.000 abitanti), nei capoluoghi di provincia (anche qui senza escludere quelli con meno di 50.000 abitanti), ed infine nei comuni con una popolazione superiore ai 50.000 abitanti.
L’incentivo consiste in un contributo pari al 60% della spesa sostenuta per biciclette elettriche e non, monopattini elettrici, mono ruota e altri mezzi per il trasporto individuale, fino ad un massimo di rimborso rispetto al costo sostenuto di 500 euro. Il rimborso della spesa sostenuta dall’acquirente potrà avvenire a partire dal 4 novembre 2020 previo caricamento della fattura di acquisto nella piattaforma on line predisposta dal Ministero dell’Ambiente.
Per gli acquisti che avranno luogo in data successiva al 4 novembre 2020 il cittadino pagherà direttamente il 40% del prezzo del mezzo acquistato al commerciante, qualora questo aderisca all’iniziativa.
C’è il rischio di rimanere a piedi?
Partiamo dal presupposto che questo bonus è stato un vero e proprio successo dal punto di vista dell’incremento degli acquisti registrati, tanto che se la modalità di accesso al rimborso sarà come confermato in più battute dal Ministero dell’Ambiente, ovvero che si andrà a rimborsare in base alla data di acquisto e non per presentazione della fattura in piattaforma, così facendo si eviterà il rischio di incorrere nel “Click day”.