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Bilancio di sostenibilità: cinque buoni motivi per farlo

Di cosa parliamo quando usiamo il termine “Bilancio di Sostenibilità”? Questo documento, che dal 2014 è un obbligo di legge per le aziende quotate o le grandi imprese, è uno strumento di reporting non finanziario che serve a comunicare le strategie di un’azienda in termini economici, sociali e ambientali.

Se il bilancio di sostenibilità non è un obbligo per la mia azienda o la mia organizzazione, che senso ha farlo? Perché stanno aumentando i soggetti che, a prescindere dalla normativa, decidono autonomamente di avvalersene?

Le motivazioni sono molteplici e ho deciso di selezionarne cinque che mi stanno particolarmente a cuore:

  • È L’OCCASIONE PER CONOSCERE SE STESSI

Potrà sembrare banale, ma il soggetto più importante a cui il bilancio di sostenibilità si rivolge è l’azienda stessa che decide di avvalersene. Fare un bilancio di sostenibilità significa prendersi del tempo a livello di proprietà e management, accompagnati da un team di professionisti che hanno maturato esperienza e competenze in ambito di sostenibilità, per riflettere sullo stato di salute della propria azienda. Il Bilancio di Sostenibilità è una fotografia dinamica della propria organizzazione interna, del rapporto con gli stakeholder e del business model aggiornati alla luce delle velocissime evoluzioni del mercato e del quadro normativo.

  • LA SENSIBILITÀ DEI CONSUMATORI STA CRESCENDO

Le tematiche ambientali, in particolare la paura per il surriscaldamento globale, per la qualità di aria e acqua e per la produzioni di rifiuti, hanno velocemente scalato negli ultimi due anni le classifiche di interesse nella scala di priorità dell’opinione pubblica. Nel 2019 per la prima volta i cittadini europei hanno indicato, secondo un sondaggio condotto da Eurobarometro per il Parlamento Europeo, i temi ambientali come quelli più urgenti dopo la ricerca di occupazione. L’ambiente è diventato un tema più sentito perfino dell’immigrazione. Anche durante l’emergenza COVID-19 il tema ambiente è stato fortemente sentito dall’opinione pubblica: molti hanno evidenziato come unico dato positivo del lockdown la riduzione delle emissioni e dei rifiuti industriali, auspicando un nuovo modello di sviluppo al termine dalla pandemia. Secondo una ricerca SWG del 2018 i consumatori sono disposti a spendere fino al 10% in più per un prodotto la cui produzione certifichi di aver rispettato standard di sostenibilità.

  • GLI INVESTITORI LO CHIEDONO

Secondo il capo della della gestione investimenti ESG di Goldman Sachs Assestment Hugh Lawson e il presidente del consiglio sugli investimenti sostenibili di Morgan Stanley Ted Eliopoulos, le società che investono nella sostenibilità saranno sempre più premiate perché giudicate preparate, affidabili e veloci nel cogliere i cambiamenti. Questo trend è stato evidente nel 2019 e nei primi mesi del 2020, ma come dichiarano entrambi l’orientamento può solo rafforzarsi post COVID-19. Aver redatto il Bilancio di Sostenibilità può essere un fattore decisivo in termini di tempo e di valore percepito per società che siano alla ricerca di finanziamenti, che vogliano servirsi dello strumento del private equity o che siano alla ricerca di investitori o acquirenti.

  • CRTIERIO PREMIALE CON LA PUBBLICA AMMINISTRAZIONE

Il Decisore Politico e la Pubblica Amministrazione sono sempre più attenti a promuovere con atti concreti la sostenibilità come fattore determinante per la crescita e lo sviluppo economico. In Italia sono stati introdotti i Criteri Minimi Ambientali con la Legge 221/2015 e successivamente con la modifica del codice degli appalti. Il Bilancio di Sostenibilità è un ottimo strumento da una parte per verificare la propria compliance con i Criteri Minimi Ambientali, dall’altra per ottenere premialità in bandi e gare pubbliche che prevedano la consegna di questo documento.

  • SE DOVESSE DIVENTARE OBBLIGATORIO CHI NON LO FA PARTE SVANTAGGIATO

Da diversi anni è in corso una discussione sull’ampliamento dell’obbligatorietà della redazione del bilancio di sostenibilità per una platea maggiore di aziende o per la sua cogenza nei bandi pubblici che vada oltre alla premialità. Come detto c’è una crescente sensibilità del decisore pubblico sul tema della sostenibilità in termini di strategia, basti pensare alla rilevanza del Green New Deal Europeo e al fatto che lo sviluppo sostenibile è uno dei due pilastri assieme alla digitalizzazione su cui si basa il Recovery Fund. Questi elementi portano a ritenere plausibile che il Bilancio di Sostenibilità diventi obbligatorio. Anticipare i temi significa gettare le basi per avere un vantaggio competitivo ed è quello che segna la differenza tra chi subisce un processo e chi lo orienta.

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